“Da alcune settimane è caduto un grande albero ma è rimasto lì in terra, rendendo inagibile un’ importante area del giardino” racconta lo psicanalista, che si dice frequentatore del parco, “mentre nella parte bassa intitolata a Freud, imperversano erbacce e siepi cresciute tra una fitta coltre di escrementi. Troppo facile associare tutto questo alla “fase anale” studiata a fondo dal famoso medico austriaco”.

Ammaniti spiega che quando il giardino Freud fu inaugurato “vennero due consiglieri della giunta Alemanno e il presidente del municipio”. Ma aggiunge: “Misero quattro piantine e da quel momento nessuno se n’è più curato”.

“Ogni giorno centinaia di persone in fila lasciano rifiuti ovunque ma credo che anche loro, se trovassero un po’ più in ordine e pulito, forse si comporterebbero meglio” è la sentenza del professore.